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libro secondo - capitolo i | 195 |
instando di averne risposta, perché la deliberazione che si
facesse in quella causa servirebbe per esempio, perché potrebbono forse mandar procuratori anco gli altri vescovi grandi
di Germania: i quali non sarebbe manco bene che andassero
in persona a Trento, perché, soliti a cavalcar con gran comitive, non potrebbono capire tutti in quella cittá. E scrissero
che sopra tutto non bisognava sdegnar li todeschi naturalmente suspettosi e che facilmente si resolvono, tanto piú
quando si tratta di persone amorevoli e benemeriti, come il
Cocleo, che è giá in viaggio per nome del vescovo eicstetense, il quale ha scritto tante cose contra gli eretici, che
s’avvergognerebbono di dire che non potesse aver voto in
concilio. Il pontefice non giudicò bene rispondere precisamente
sopra di ciò, attesa la difficoltá di Napoli. Perché, continuando
il viceré nella sua risoluzione, fu fatto mandato alli quattro
che per nome di tutti intervenissero: i quali postisi in ponto
passarono da Roma, tacendo d’esser eletti procuratori degli
altri e dicendo andar per nome proprio, e che gli altri averebbono seguito. Ma scrisse alli legati che trattenessero li
procuratori dando buone parole, sin che gli dasse altra risoluzione. Li napolitani nell’istesso tenore parlarono anco al
loro arrivo in Trento, dissimulando cosí il papa come li legati, per aspettare a farne motto quando fosse risoluto il
tempo dell’aprir il concilio.
Nel fine di maggio erano gionti in Trento venti vescovi, cinque generali e un auditor di rota, tutti giá molto stanchi dall’aspettare: li quali lodavano gli altri che, non essendosi curati d’esser frettolosi, aspettavano di veder occasione piú ragionevole di partir di casa, sí come con qualche loro disgusto erano chiamati corrivi da quelli che non si erano mossi cosí facilmente. Dimandavano però alli legati abilitazione di poter andare quindici o venti giorni a Venezia, a Milano o altrove, per fuggire le incomoditá di Trento, pretendendo o indisposizione, o necessitá di vestirsi, o altri rispetti. Ma li legati, conoscendo quanto ciò importasse alla riputazione del
concilio, li trattenevano, parte con dire che non avevano