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184 l'istoria del concilio tridentino


aprire il concilio con quei tanti che vi fossero; ma non dovendosi trattarne, si governassero come gli altri rispetti consegnassero, viddero dalla proposta della dieta non esser astretti, ma bene dall’altra parte il poco numero de’ prelati (che sino allora non erano piú di quattro) persuaderli la dilazione. Restavano però in dubbio che il pericolo delle arme turchesche non constringesse Ferdinando a far il recesso e, secondo la promessa, intimare un’altra dieta dove si trattasse della religione, ributtando la colpa in loro, con dire di averli fatto notificar la proposizione, acciocché sapendo quello che s’era promesso con buona intenzione, essi aprendo il concilio dassero occasione che non si esequisse. Per la qual causa mandarono al pontefice in diligenza per ricever da lui ordine di quel che dovessero fare in tal angustia di deliberazione, vedendosi dall’un canto necessitati da cosí potente rispetto di accelerare, e dall’altro costretti a soprassedere, per esser quasi come soli in Trento. Misero inanzi al pontefice avere molte congetture e grandi indici che l’imperatore non curasse molto la celebrazione del concilio, che don Diego dopo la prima comparizione non aveva mai detto pur una parola e che mostrava quasi in fronte aver piacere di quell’ozio e trascorso di tempo, bastandoli solo la sua comparizione per scolpar il suo patrone e giustificarlo che, avendo per se stesso e per oratori continuamente chiesto e sollecitato il concilio, e avendo condotto il negozio al termine e non vedendo progresso conveniente, potesse e dovesse intimare l’altra dieta e terminare la causa della religione, come ragionevolmente devoluta a Sua Maestá per la diligenza sua e negligenza del pontefice. Proponevano di pigliar un partito medio, di cantar una messa dello Spirito Santo prima che l’imperatore gionga in dieta, la qual sia per principio del concilio, e cosí prevenire tutto quello che l’imperator potesse far nel recesso; e dall’altro canto levare l’occasione che si potesse dire essersi cominciato a trattare le cose del concilio con quattro persone; restando in libertá di goder il beneficio del tempo, e poter o procedere piú

oltra, o soprassedere, o transferire, o serrar il concilio secondo