Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/182

176 l'istoria del concilio tridentino


da tutti fossero tenuti e seguiti. E non occultò l’imperatore il disgusto concepito contra il pontefice, in parole al noncio dette, cosí in quell’occasione come [in] altre audienze; anzi avendo al decembre il papa creati tredici cardinali, tra’ quali tre spagnoli, gli proibí l’accettar le insegne e l’usare il nome e l’abito.

Il re di Francia ancora fece convenire li teologi parigini a Melun, per consultare delti dogmi necessari alla fede cristiana che si dovevano proponer in concilio: dove vi fu molta contenzione, volendo alcuni che si proponesse la confirmazione delle cose stabilite in Constanza e in Basilea, e il restabilimento della pragmatica; e altri, dubitando che per ciò il re dovesse restar offeso per la destruzione che ne seguiva del concordato fatto da lui con Leone, consegliavano di non metter a campo questa disputa. E appresso, perché in quella scola sono varie opinioni anco nella materia de’ sacramenti, a’ quali alcuni danno virtú effettiva ministeriale e altri no, e desiderando ognuno che la sua fosse articolo di fede, non si potè concludere altro se non che si restasse pelli venticinque capi pubblicati due anni inanzi.

Ma il pontefice, significato al re di Francia il poco buon animo dell’imperatore verso lui, lo richiese che per sostentamento della sede apostolica mandasse quanto prima suoi ambasciatori al concilio, e al noncio suo appresso l’imperatore commise che, stando attento a tutte le occasioni, quando da’ protestanti gli fusse dato qualche disgusto, gli offerisse ogni assistenza del pontefice per ricuperare l’autoritá cesarea con aiuti spirituali e temporali. Di che avendo il noncio pur troppo spesso avuto occasione, operò sí che Cesare, comprendendo di poter avere bisogno del papa nell’un e altro modo, remise la durezza, e ne diede segno concedendo alli novi cardinali di assumer il nome e l’insegne, e al noncio dava audienze piú grate e con lui conferiva delle cose di Germania piú del solito.

Fu grande la fretta del pontefice non solo a convocar il

concilio, ma anco ad ispedire li legati; li quali non volle, si