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libro primo - capitolo vi | 147 |
ranno al concilio, o vero saranno sforzati dalli cattolici; e
quando sará necessario resister al Turco, essendo la lega
cattolica potente, si potrá redur anco li protestanti in necessitá
di contribuirvi. Il che se non volessero fare, esser necessario
di due mali elegger il minore, essendo mal maggiore offender
Iddio, abbandonata la causa della religione, che mancar dell’aiuto d’una parte d’una provincia, massime che non è facile
da determinare chi siano piú contrari a Cristo, li protestanti
o li turchi, poiché questi mirano a metter in servitú li corpi,
e quelli li corpi e le anime insieme. Tutti li discorsi e ragionamenti del cardinale avevano per conclusione che conveniva
chiamar il concilio e principiarlo quello stesso anno, e non
trattar della religione nelle diete di Germania, ma attender ad
accrescere la lega cattolica e far la pace col re di Francia.
Cesare, dopo molta deliberazione, concluse di voler tentare la via della concordia, e ordinò di far una dieta in Germania, in quel luoco dove Ferdinando avesse giudicato bene, invitando li principi protestanti a trovarvisi in persona, e promettendo sicurezza pubblica a tutti. E il cardinale Farnese, intesa questa conclusione fatta senza sua saputa, si partí immediate; e passato per Parisi ottenne dal re un severo editto contra li eretici e luterani, che, pubblicato in quella cittá, si eseguí poi per tutta la Francia con molto rigore.
In Germania fu da Ferdinando la dieta congregata in Aganoa, dove con li dottori cattolici intervennero molti delli predicatori e ministri luterani; e furono deputati per mediatori tra le parti li elettori di Treveri e palatino col duca Lodovico di Baviera, e Vieimo vescovo d’Argentina. Li protestanti, ricercati che presentassero li capi della dottrina controversa, risposero che giá dieci anni in Augusta avevano presentato la loro confessione e una apologia in difesa; che perseveravano in quella dottrina, apparecchiati di renderne conto a tutti; e non sapendo che cosa fosse represo dalli avversari, non avevano che dire oltra di quello, ma aspettavano d’intendere da loro ciò che reputassero essere contrario alla veritá; che cosí
la cosa venirá a colloquio, ed essi non mancheranno d’aver