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libro primo - capitolo iv |
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concilio, dove la sentenzia del pontefice e la potenza di qualsisia non possa pregiudicar alla causa, e dove ii giudicio si
faccia non secondo le leggi de’ pontefici o le opinioni delle
scole, ma secondo la sacra Scrittura. Il che quando non si
facesse, vanamente sarebbe presa una tanta fatica, come si
può vedere per gli esempi di qualche altri concili celebrati
per inanzi. Ora le proposizioni del pontefice essere contrarie
a questo fine, alle richieste delle diete e alle promesse dell’imperatore. Perché quantunque il papa proponga un libero
concilio in parole, in fatti però lo vuole legato, sí che non
possino essere ripresi li vizi né gli errori, ed egli possa defender la sua potenzia. Non essere dimanda ragionevole che
alcuno si obblighi a servar li decreti prima che si sappia che
ordine e che modo e forma si debbi tenere in farli; se il papa
sia per volere che la suprema autoritá sia appresso di lui e
delli suoi; se vorrá che le controversie siano discusse secondo
le sacre lettere, o vero secondo le leggi e tradizioni umane.
Parergli anco cavillosa quella clausula che il concilio debbia
essere fatto secondo il costume vecchio, perché intendendosi
di quell’antico, quando si determinava conforme alle sacre
lettere, non lo ricusarebbono; ma li concili dell’etá superiore
essere molto differenti da quei piú vecchi, dove troppo è stato
attribuito alli decreti umani e pontifici. Essere speciosa la
proposta, ma levar affatto la libertá dimandata e necessaria
alla causa. Pregar Cesare che voglia operare sí che il tutto
passi legittimamente. Tutti li popoli esser attenti e star in
speranza del concilio e dimandarlo con voti e preghiere, che
si volterebbono in gran mestizia e cruccio di mente, quando
questa espettazione fosse delusa con dar concilio sí, ma non
quale è desiderato e promesso. Non esser da dubitare che
tutti gli ordini dell’Imperio, e li altri re e principi ancora,
non siano nel medesmo parer di rifiutar quei lacci e legami
con che il pontefice pensa di stringerli in un novo concilio;
all’arbitrio del quale se sará permesso maneggiar le cose,
rimetteranno il tutto a Dio e penseranno quello che doveranno
fare. E con tutto ciò, se fossero citati con sicurezza certa e