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libro primo - capitolo iv 99


consuetudine piú propria a’ presenti tempi. Perché se giá gli abbati per consuetudine furono ammessi per essere li piú dotti e intendenti della religione, la ragione vuole che al presente si faccia l’istesso con persone d’ugual o maggior dottrina, se ben senza titolo abbaciale. Ma il privilegio dar materia di sodisfar ognuno; perché, concedendo simile privilegio a qualunque persona che possi far il servizio di Dio in quella congregazione, si fará appunto un concilio pio e cristiano come il mondo desidera.

A queste ragioni essendo risposto con li motivi detti di sopra, non potè Cesare ottener altro dal pontefice; onde restò per allora il negoziato imperfetto, e attese l’imperatore a sollecitar il trattato di concordia incominciato. Il quale redutto a buon termine, instando la guerra turchesca, fu pubblicata finalmente la composizione alli 23 di luglio: che fosse pace comune e pubblica tra la cesarea Maestá e tutti li stati dell’Imperio di Germania, cosí ecclesiastici come secolari, sino ad un generale, libero e cristiano concilio; e fra tanto nissuno per causa di religione possi mover guerra all’altro, né prenderlo o spogliarlo o assediarlo, ma tra tutti sia vera amicizia e unitá cristiana. Che Cesare debbi procurar che il concilio sia intimato fra sei mesi, e fra un anno incominciato: il che se non si potesse fare, tutti li stati dell’Imperio siano chiamati e adunati per deliberare quello che si doverá fare, cosí nella materia del concilio come nelle altre cose necessarie. Che Cesare debbia suspendere tutti i processi giudiciali in causa di religione fatti dal suo fiscale o da altri contra l’elettore di Sassonia e suoi congionti, sino al futuro concilio, o vero alla deliberazione suddetta delli stati. Dall’altra parte l’elettore di Sassonia e li altri principi e cittá promettessero di servare questa pubblica pace con buona fede, e render a Cesare la debita obedienzia e conveniente aiuto contra il Turco. La qual pace Cesare con sue lettere date alli 2 d’agosto ratificò e confirmò. Sospese anco tutti li processi, promettendo di dar opera per la convocazione del concilio fra sei mesi, e

per il principio fra un anno. Diede anco conto alli principi