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libro primo - capitolo iv 97


Il papa, che in modo alcuno non voleva concilio, udita la richiesta, non potendo darvi aperta negativa, acconsentì, ma in modo che sapeva che non sarebbe accetto. Propose per luoco una delle cittá dello stato ecclesiastico, nominando Bologna, Parma o vero Piacenza, cittá capaci di ricever una moltitudine e opulente per nodrirla, e d’aria salubre e con territorio ampio circonstante, dove protestanti non dovevano far difficoltá di andare per dover esser uditi; a’ quali egli averebbe dato pieno ed ampio salvocondotto, e si sarebbe trovato anco in persona, acciò le cose fussero trattate con pace cristiana, e non fusse fatto torto ad alcuno. Non poter in alcun modo consentire alla dimanda di celebrarlo in Germania, perché l’Italia non comporterebbe di esser posposta; e la Spagna e Francia, che nelle cose ecclesiastiche cedono all’Italia per la prerogativa del pontificato che è proprio di quella, non vorrebbono ceder alla Germania; e sarebbe poco stimata l’autoritá di quel concilio dove vi fossero soli tedeschi e pochi di altra nazione, perché indubitatamente italiani, francesi e spagnoli non s’indurrebbono ad andarvi. La medicina non si mette in potestá dell’infermo, ma del medico: per il che la Germania, corrotta per la moltiplicitá e varietá delle nove opinioni, non potrebbe dare in questa materia buon giudicio come l’Italia, Francia e Spagna, che sono ancora incorrotte e perseverano tutte intiere nella soggezione della sede apostolica, la qual è madre e maestra di tutti li cristiani. Quanto al modo di difinire le cose in concilio, diceva il pontefice non esser necessario trattar altro, non potendo in questo nascere difficoltá, se non si voleva far una nova forma di concilio non piú nella Chiesa usata. Esser cosa chiara che nel concilio non hanno voto se non li vescovi per dritto delli canoni, e gli abbati per consuetudine, ed alcuni altri per privilegio pontificio: gli altri che pretendono esser uditi debbono sottomettersi alla determinazione di questi, facendosi ogni decreto per nome della sinodo, se il papa non interviene in persona; ché essendovi la sua presenza, ogni decreto si

spedisce sotto suo nome, con la sola approbazione dei padri


Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino - i 7

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