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XLVII. Piace pur questa musica, come piace pure in pittura il dare a mostra ne’ nudi i muscoli tutti in fona ed in contrazione, nelle parti ancora e nelle azioni riposate, a solo oggetto di far pompa senza ragione della notomia, componendo ben anche per lo stesso fine le figure in azioni stravaganti scomposte e forzate . Tutte queste che per gl* intelligenti sono altrettante bellezze spurie, chi può mai dir quanto vadano a sangue all’inesperta moltitudine? Avvien cosi proporzionatamente dello stile di certa musica. Sdegna quell’aurea semplicità che tanto onora lo scrittore, e di cui tanto si compiace chi ascolta; affetta il sublime, e cade nel gonfio, nel gigantesco: e ciò non in qualche rara occasione, ma frequentemente e quasi per sistema: e con tale inorpellato artifizio impone a’ meno pratici, ammiratori costanti di quei che fanno mostra di passeggiare soprale cime degli alberi (26). Che dirò poi del lusso, non solo delle irregolari modulazioni, ma delle più capricciose ancora e stravaganti ? E ciò per lo più in azioni riposate, vale a dire, quando la poesia punto non le desidera, ma fatte solo per farne pompa presso la moltitudine, che ne stupisce. Ma oh! quanto male a proposito per la composizione, e con quanto discredito presso gl’intelligenti di quegli scrittori che ne fanno un si grande abuso (27)!
XLVIII. Piace eziandio questa musica per lo suo stile, spesso spesso saltellante, stile che sparge ovunque certo brio certa vivacità, con che s’eccita negli uditori facilmente l’allegria (28). Ed oh! che bella