abbia soltanto fama di nuova, tosto con ingorda avidità se la divorano, non mai contenti di lodarla: sazia così la nostra Italia, e quasi nauseata dall’eccessiva abbondanza di tutte le musicali dolcezze, che pel giro del secolo trascorso avea gustato con tanto suo contentamento; al primo lampo di novità si è lasciata abbagliare, e voltale le spalle al vero bello, perchè usuale, si è data a correr dietro all’apparente, perchè presentatole sotto cert’aria di novità (22). Ed è questa, qualunque siasi, novità che la nostra gioventù, quasi tutta dementata dalla moderna musica , non rifinisce mai di magnificare, Ma e perchè?
Perchè non cura od anche sdegna d’essere illuminata . Vada vada, e svolga la musica tedesca, di cui è piena l’Italia tutta . Ivi troverà il fonte dell’odierna tanto vantata modulazione, e sol per ignoranza creduta nuovissima: ma con questo rimarcabile divario, che, ove quella ne’ suoi primi novitosi attentati si mostra alquanto circospetta e moderata, questa, rotto ogni ritegno, passeggia baldanzosa e sfrenata. Ivi troverà gli antichi modelli di parecchie moderne melodie: anzi troverà ivi ora accennata, or chiaramente espressa quella cantilena, di cui la gioventù nostra è innamorata fino all’eccesso! cantilena tanto oggidì ripetuta , e che piace tanto anche a’ giovani scrittori ed organisti, che ne hanno riempiuto fino alla nausea il teatro ed il tempio (23). Dia quindi un’occhiata alle produzioni de’ nostri passati compositori, ed ivi troverà quanto d’ogni genere di bellezze siansi giovati i moderni: ma colla notabile differenza che, ove i primi