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al giovane studioso

DISSERTAZIONE
SULLA MELODIA





I. Poichè, secondo le nostre Costituzioni, io debbo parlare alla presenza vostra. Accademici ornatissimi, spesse volte mi è accaduto di pensare sopra qual materia potessi io mai intertenervi. E quantunque fossi sempre d’avviso di ragionarvi di musica, pure non sapeva si agevolmente determinarmi a qual parte della medesima fosse miglior consiglio rivolgermi per renderla subietto del mio discorso. Dopo la Storia della musica del P. M. Martini1 è inutile, diceva fra me, ritoccar questo argomento. E che potrei dire io mai che non sia stato già detto da quell’insigne scrittore? Potrei rivolgermi ad illustrare una parte della medesima, e parlare del risorgimento della musica, che giustamente può dirsi essere accaduto nel secolo XV, e quindi farmi strada a ragionare de’ suoi progressi fino a’ tempi a noi vicini, e dir qualche cosa ancora de’ suoi più bravi coltivatori: ma anche in questa parte, io rifletteva, sono stato prevenuto modernamente dal sig. Carlo Gervasoni milanese2; il quale ha trattato molto eruditamente una tal materia. Gli argomenti di musica puramente speculativi, essendo superiori alle forze del mio ingegno, non potevano per verun modo esser da me prescelti. Oltre che delle musicali teorie quante

  1. Bologna 1754.
  2. Nuova teoria di Musica ec. Parma 1812.