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delle Noie , verso il quale il cronista nutrí tanta ammirazione da citarlo spesso e da imitarlo. Non è pertanto meraviglia che di li uscisse un si intrepido e appassionato memorialista. L’ambiente vibrava ancora della predicazione francescana; religiosissima era la madre, che piú tardi entrò nell’Ordine di S. Chiara, al quale appartenne anche una nipote. Assistè ragazzo al famoso Alleluia del 1233, che dovette restar impresso indelebile nell’anima sua. Il 4 febbraio 1238 entrò nell’Ordine dei Minori, come giá v’era entrato un suo fratellastro 0 . Mandato prima a Fano, vi stette nascosto, perché il padre, che aveva invano ricorso all’imperatore e al ministro generale frate Elia per riaverlo, minacciava di ri- prenderselo con la forza. Passò l’anno di noviziato e altri due a Lucca (1239-41), poi fu a Siena (1241-43), e successivamente a Pisa (1243-47). Da Parma, in cui restò almeno per due mesi (luglio-agosto 1247), durante l’assedio famoso di Federico II, fu mandato in Francia, per studi e forse anche per portarvi lettere degli asse- diati. Parlò a Lione con Innocenzo IV, che di lá dirigeva la lotta contro l’imperatore, frequentò il concittadino frate Giovanni da Parma ministro generale dei Minori, e s’imbevve di gioachimismo, soprattutto udendo la parola infiammata di frate Ghirardino da Borgo S. Donnino e di frate Ugo da Digne; vide Luigi IX che si preparava per la crociata e senti frate Giovanni da Piano del Carpine raccontar del suo viaggio fra i Tartari. Intorno a lui in- furiava la tempesta delle piú violente passioni politiche. Frate Minore e deciso guelfo, ebbe fra gli imperiali un fratello illegit- timo, e cosi il padre, morto prima del gran cozzo, e altri parenti, come quell’Alberto da Cassio della famiglia materna, giudice del Comune di Parma nel 1247, quando ancora vi prevalevano i ghi- bellini ( J ). Tornato in Italia, Salimbene fu mandato a Ferrara, ove stette sette anni (1249-56). Di quel periodo abbiam trovato un docu- mento, l’unico, per ora, che lo riguarda: l’atto notarile della solenne cerimonia per cui, testi con Salimbene moltissimi uomini di gran conto, il 27 marzo 1254 si monacava in Ferrara Beatrice, figlia (1) L’unico documento noto su questo Guido de Adam ce lo dá presente il 15 marzo 1267, alla redazione d’un te.stamenio in Ferrara (Analecta Franciscana, IX, 33 - 34 )- (2) Ferdinando Bernini, Nuovi documenti cit., 198 sgg.