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40 | E. SALGARI |
— Se non abbiamo fatto scoppiare i cavalli è un vero miracolo, padrone, — disse il primo.
— L’avete veduto, l’ingegnere? — chiese Simone.
— E anche l’altro, quello che ci ha ubriacati.
— Ah!... Cane dannato!... Non è partito?
— Ma parte domani mattina coll’ingegnere e con miss Annie, — disse Sam. — Abbiamo ascoltato il colloquio fra la Sovrana del Campo d’Oro ed il signore, e poi quello fra quel biondaccio e l’ingegnere.
— Parla subito.
Il negro in brevi parole lo informò di quanto aveva potuto apprendere, tenendosi nascosto sotto il carrozzone di miss Annie prima, poi sotto quello del venditore di tè.
— Che storia mi narri tu!... — esclamò mastro Simone, quando Sam ebbe finito. — Vanno nell’Arizona!... Suo padre prigioniero!...
— Di un certo Roock.
— Hai ben udito questo nome?
— La fanciulla bianca lo ha ripetuto varie volte e anche Zim lo ha inteso perfettamente.
— È vero, — confermò il secondo negro. — Will Roock; sì, è proprio così.
Il Re dei Granchi rimase parecchi minuti silenzioso, passeggiando nervosamente per la stanza, poi battè sul tavolo un pugno formidabile facendo cadere bottiglia e bicchieri.
— Ecco una fortuna che non speravo, — disse. — Il Gran Cañon!... Ma io lo conosco!... Ho lavorato in alcune di quelle miniere in gioventù. Bel luogo per rapirgliela!... Per tutti i granchi del mondo, mio caro Simone, tu sei nato sotto una buona stella.
Prendete questo forziere e seguitemi subito.
— Dove si va, padrone?
— Nell’Arizona, se non ci arresteremo prima.
— Noi soli?
— Non sono così stupido, Sam, — rispose Simone. — Prenderemo con noi anche i quattro negri della scialuppa, gente fidata e robusta.
Chiamò i due cinesi che erano forse i suoi segretari, e disse loro:
— Parto per un viaggio che può durare solo pochi giorni o forse molte settimane. Curate le mie rendite e badate che se al mio ritorno mi avrete derubato, vi farò tagliare gli orecchi. Svelti, ragazzi, prendete il forziere e seguitemi. Lì dentro vi sono i fondi per la guerra che stiamo per intraprendere.
Sam e Zim sollevarono, non senza fatica, la cassa e seguirono il Re dei Granchi, che scendeva il sentiero frettolosamente.
Giunti alla riva della baia, imbarcarono il forziere, poi Simone