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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO 29

per una cinquantina di dollari e lo fece condurre sul suo appezzamento, fornendolo dei mobili necessari.

Fu invidia, fu desiderio di possedere una modesta abitazione sulle rive della baia, fu l’originalità dell’idea, od altro, dopo pochi mesi altre vetture si trovavano a fianco di quella dell’emigrante.

Un primo nucleo si formò, poi a poco a poco, la borgata fu fondata, con soddisfazione dell’italiano, che essendo proprietario di quel terreno aveva alzati i prezzi. Tramvie, carrozzoni di ferrovie fuori uso, vecchie corriere che un tempo avevano servito per la posta attraverso le praterie, trovarono là la loro giubilazione.

La Cina aveva la sua città galleggiante sul Fiume delle Perle; la capitale della California aveva la sua città ruotante o meglio la città dei carri.

L’aspetto che presenta quell’insieme di carrozzoni di tutte le forme e dimensioni non è barocco come si potrebbe credere: è anzi graziosissimo, perchè tutti quei veicoli, sono mantenuti con molta cura.

Le pareti sono verniciate e dipinte a colori vistosi, i metalli sempre lucenti, le gallerie riboccano di fiori, le finestre hanno tendaggi bellissimi e persiane. Vi sono anche dei gruppi che formano nel loro insieme dei palazzotti di aspetto bizzarro, cinti da giardinetti e con torricelle sulla cima.

Tali sono il Castello di Chillon, di proprietà di uno svizzero; la fortezza di Québec; il Castello di Navarra; la Villa di Miramare, abitati tutti da gente danarosa, che preferisce quei carrozzoni ai palazzi della città rumorosa.

Alcuni carrozzoni ne reggono altri collocati sopra il loro tetto, issati con argani poderosi e tenuti in equilibrio da colonne di legno o di mattoni, con terrazze sovrastanti e gallerie che girano intorno. Che figura facciano quei quattro o cinque enormi carrozzoni messi l’uno sull’altro, ve lo potete immaginare.

Eppure non crediate che Cartown sia popolata di poveri diavoli, che non hanno mezzi bastanti per abitare in città, dove i fitti sono molto elevati; anzi, tutt’altro, poichè quelle case ambulanti costano oggidì fra mobilio, dorature, verniciature ecc. non meno di cinquecento dollari e talvolta anche mille.

Un vero lusso, raffinato, regna là dentro.

Vi sono specchi di Venezia, tappeti di Persia, tende di valore, mobili scolpiti, divani in broccato, letti con coperte di seta. Tutto è piccolo e graziosissimo. Non manca nemmeno la luce elettrica, ed il telefono tiene in comunicazione continua gli abitanti di Cartown con quelli di S. Francisco.

Ogni carrozzone poi è diviso in tre scompartimenti: una piccola sala da pranzo, un salotto minuscolo, una stanza da letto. La cucina è all’aperto, sul terrazzo anteriore.