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legno d’ocote, l’accese e guidò i due uomini attarverso una galleria, che aveva un gran numero di diramazioni a destra e a manca. Vi erano ancora numerosi attrezzi sparsi al suolo. Picconi, leve, sbarre di ferro, piccole rotaie per i carrelli, barili sfondati e cataste di traverse di legno e di panconi per reggere le volte.

Il bandito s’inoltrò per un centinaio di passi, sempre scendendo, poi piegò verso una galleria laterale, gridando:

— Giù il fucile, John: sono amici.

Un’ombra era uscita da una specie di nicchia, tenendo in mano due grosse rivoltelle. Era un altro bandito, stracciato e barbuto al pari del primo, e d’aspetto non certo più rassicurante.

— Dorme il capo? — chiese la guida.

— Giuoca al montes nella caverna N. 4, Davis.

— Seguitemi senza timore, — disse la guida, volgendosi verso il negro ed il vaquero. — Nessuno vi minaccia.

Attraversarono altre tre o quattro gallerie, traforate in tutti i sensi per seguire i filoni auriferi, quindi giunsero in una caverna spaziosa, nel cui centro si scorgeva una di quelle gabbie adoperate dai minatori per scendere nei pozzi.

In un angolo, alla luce di un paio di torce d’ocote, due uomini seduti su crani di bisonte, stavano giocando ai dadi.

Vedendo i due stranieri, uno si era alzato vivamente, chiedendo:

— Chi conduci, Davis?

— Colui che si chiama il Re dei Granchi, — aveva risposto la guida.

— Ed io sono Will Roock, — aveva risposto il giocatore, facendosi innanzi.

Il salteador aveva detto il vero. Quel capo di banditi era alto e grosso come mastro Simone, anzi forse più corpulento, con una lunga ed incolta barba rossiccia ed una foresta di capelli di egual colore. Era guercio d’un occhio, e una cicatrice gli solcava il viso da una gota all’altra. Indossava un costume da cow-boy, stracciato, con alti stivali sfondati di cuoio giallo ed enormi speroni del diametro di due dollari.

— Siete voi il Re dei Granchi? — chiese, posando la destra sul calcio d’una grossa rivoltella che portava alla cintura.

— Sì, sono io, — rispose mastro Simone, senza spaventarsi per l’atto poco amichevole del bandito.

— Ah! Felice di conoscervi, se è vero che valete cento mila dollari.

— Ed anche più — rispose Simone. — Se ho la pelle nera, ho le tasche gialle, assai gialle.

— Dorate? — chiese Will Roock, con un sorriso un po’ incredulo.