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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO | 23 |
dalla defunta Regina dei Granchi. Io voglio assolutamente quella fanciulla, e nessun pericolo, nessun ostacolo, mi tratterrà dal diventare suo sposo.
— Voi mi prendete per un miserabile affamato d’oro, mastro Simone! — gridò il giovane, con voce rotta pel furore che lo soffocava.
— Rifiutate? — chiese il negro con accento calmo.
— E ve la disputerò accanitamente.
Una vaga inquietudine comparve sul viso del Re dei Granchi.
— Sareste più ricco di quello che mi hanno riferito le mie spie? — chiese.
— Lo saprete domani. Signor Blunt, usciamo da qui od io scoppio.
Lo scrivano, il quale temeva che il colloquio terminasse a colpi di rivoltella, tanto era l’esasperazione del giovane ingegnere, fu lesto ad aprire la porta ed a spingerlo fuori.
— Ve ne andate? — chiese il negro.
— Sì, per non uccidervi, — rispose Harris.
— Potete servirvi della mia scialuppa. I miei uomini sono avvertiti e noi, signor Harris, ci rivedremo domani.
— Ti cogliesse questa notte il colera, — brontolò lo scrivano, scendendo i sentieri che conducevano al mare. — Approfitteremo però della sua imbarcazione, è vero, signor Harris? La via è lunga e non giungeremmo a S. Francisco prima della mezzanotte colle nostre sole gambe.
L’ingegnere fece col capo un cenno affermativo.
I quattro negri che formavano l’equipaggio, dovevano aver ricevuto l’ordine di ricondurli, poichè appena videro riapparire i due bianchi, s’alzarono salutandoli cortesemente, e si prepararono a prendere il largo.
— A S. Francisco, — disse lo scrivano, salendo sulla scialuppa e mettendosi a prora, dove già l’ingegnere erasi seduto.
— Sì, massa, — rispose il macchinista.
L’imbarcazione si staccò dalla riva e partì veloce come una freccia, dirigendosi verso l’imboccatura della baia di S. Pablo.
L’ingegnere non aveva più aperto bocca. Coi gomiti appoggiati sulle ginocchia e la testa stretta fra le mani, pareva che meditasse profondamente.
Lo scrivano aveva acceso un pezzo di sigaro e contava e ricontava sulle dita, occupato, a quanto sembrava, in un calcolo molto difficile. Il bravo giovane non sembrava però che fosse di cattivo umore, anzi, di quando in quando rialzava la testa e si lisciava con una certa compiacenza i baffetti irsuti e slavati, mentre un sorriso appariva sulla sua larga bocca.