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un ammasso di canne, sollevando immensi sprazzi d’acqua fangosa.

Buffalo Bill, con una furiosa speronata aveva costretto il suo cavallo a fare uno scarto di fianco, mentre gridava ai suoi uomini:

— Ferma!... L’occhio!...

La corriera, dopo essere rimasta un momento in bilico, era pure piombata in uno specchio d’acqua, che le erbe traditrici nascondevano, sprofondando fino al livello delle sale.

— Siamo perduti! — aveva urlato Koltar, mentre i cow-boys s’allontanavano frettolosamente.

I quattro mustani, immersi fino al petto, si dibattevano disperatamente, cercando di raggiungere la riva e di trovare un buon fondo, ma le loro zampe affondavano in uno strato melmoso d’una tenacità incredibile.

Buffalo Bill si era già slanciato a terra e si era accostato all’orlo dello stagno.

— Ehi, corriere!... — gridò, — il fondo cede, è vero?

— Sabbie mobili.

— Addio cavalli!...

Harris era diventato pallidissimo.

— Miss Annie!... — gridò con voce angosciata.

— Che cos’è successo, Harris? — chiese la ragazza.

— Entra l’acqua?

— Ho i piedi bagnati.

— E la diligenza affonda, — disse Koltar. — Viaggio disgraziato!...

— Corriere, taglia i finimenti!... — gridò Buffalo Bill, — e lascia che i mustani se la sbrighino da loro, se lo potranno.

— Affondano, colonnello!...

— Lasciali andare.

— E calerà anche la diligenza. Pesa ed il fondo chissà dove si troverà.

— Soldati, sfondate l’imperiale e issate la miss.

Quindi, volgendosi verso i suoi uomini che avevano messo piede a terra, aggiunse:

— E voi sciogliete i lazos e prepariamoci pel salvataggio!...


CAPITOLO XVIII


In mezzo all’«occhio»


Gli stagni nascosti sotto le praterie, coperti, da canneti che si confondono facilmente con alte graminacee, costituiscono un pericolo gravissimo, specialmente per le corriere.