Pagina:Salgari - I solitari dell'Oceano.djvu/83


Un fuoco misterioso. 77

poi un silenzio profondo successe, rotto solamente dal frangersi delle onde contro le scogliere.

— I selvaggi ci aspettavano, — disse l’argentino. — Sao-King, punta un pezzo verso la spiaggia.

— È fatto, signor Vargas.

— Vedi nessuna scialuppa avanzarsi?

— No.

— Guarda in acqua. Vi possono essere dei nuotatori.

Il chinese corse a prora, salì sul bompresso e guardò attentamente. Quantunque gli alberi proiettassero una fitta ombra sulla baia, si poteva però distinguere vagamente un uomo che s’accostasse alla nave.

— No, nulla, — borbottò il cinese. — Eppure che odor di tradimento vi è qui!

— Sao-King, — disse Ioao, il quale lo aveva raggiunto. — Vedo dei punti luminosi correre attraverso la foresta. Che siano lucciole o torce?

— Le lucciole non vivono qui; saranno dei selvaggi muniti di tizzoni accesi.

— Se provassimo a mandare loro una bordata?

— No, signor Ioao. Quegli isolani possono essere guerrieri di Tafua e non ci conviene guastarci con loro.

— Se potessimo far sapere al loro capo che tu sei qui?

— Non trovo alcun mezzo, ma domani faremo avvertire il mio amico.

— E come credi che ci accoglierà?

— Non si sarà certo dimenticato che mi deve la vita.

— Hum! Fidarsi di questi mangiatori di carne umana!

— Eppure non sono cattivi. Ah! Ancora! —

Un nuovo scoppio d’urla era echeggiato sotto gli alberi. Dei punti luminosi apparvero presso la spiaggia, poi si spensero bruscamente insieme alle grida.

— Sao-King! — gridò l’argentino. — Preparati a mitragliare.

Fu uno scoppio improvviso che ebbe la durata di pochi secondi, poi un silenzio profondo successe, rotto appena dal rompersi delle onde contro le scogliere.

L’argentino aveva precipitosamente abbandonata la ribolla, gridando:

— Tenetevi pronti a mitragliare! I selvaggi ci spiano!



CAPITOLO XI.

L’arcipelago di Tonga-Tabù.


L’arcipelago di Tonga-Tabù, nell’epoca in cui accaddero gli avvenimenti narrati, era ancora allo stato completamente selvaggio e godeva una fama tristissima, peggiore di quella delle Figi, delle Ebridi e delle Salomone.