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XXXIX

separato valore dei termini. Vediamo difatti il Salmista, nel secolo aureo della lingua, vale a dire in un tempo in cui il valore dei termini essere non poteva ambiguo ed incerto, implorare ripetutamente Dio, che gli concedesse l’ intelligenza della sua legge, e dire fra mille altre consimili snpplichevoli espressioni 1mm» nube: muto w 5:.

Così, a cagione d'esempio, l'intercalazione del terzo decimo mese di cui il sacro testo non fa la menoma menzione; è non di meno nel preciso senso della legge, la quale fissando alla Pasqua un'epoca solare, cioè il amen 12m, ed una lunare, ch'è il plenilunio (mentre il nome di riferirsi non può che alla luna, che a rinnuovamento di lnsi va soggetta, nè il sole avendo propriamente mesi, ma per sola civile conven- zione), c‘ impone implicitamente di combinare nel nostro anno il periodo lunare col solare o terrestre.

Così quantunque nel dire l‘? nnn W ec. la legge sembri comandare il rigore del Talione, tuttavia quando in altro luogo prescrive mi‘! W515 1D: inpn N51 dà abbastanza a divedere- che in luoghi fuori d’ omicidio era ammissibile la multa pe- cuniaria, ossia il riscatto; sebbene per mettere freno alla vio- lenza degli uomini opulenti abbia voluto stabilire la pena corporale, lasciando cosi alla prudenza dei tribunali ovvero del tribunale supremo, la decisione nei casi particolari.

Possiamo quindi stabilire, che il senso genuino e vero della Scrittura non è sempre quello clte apparisce il più letterale; e che al contrario il senso letterale è talvolta falso e Spurio. Cosi nell’ esempio superiormente allegato un: 5:1‘ I:N ‘ME- mm ‘m1 D: Yîfl-‘l 1D)! l'18 1113135 il senso letterale delle parole è condizionale: se un uomo potrà numernre la polvere della terra, anche la tua posterità sarà numerata. Pure ugnun vede che tal senso è falso, e che la proposizione non vuol già‘- prendersi condizionale, ma negativa.