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xxu plausibil ragione delle mostruose discrepanze del testo sama- ritanc, ci somministra una evidente prova dell'antichità della orale tradizione, che i Caraiti vorrebbero far credere non aver esistito prima di mm ]'.1 119M). E di ciò basti.

Altra lunga e grave lotta venne da vari critici fatta alla integrità dei testi ebraici, appoggiati alle considerevolissime discrepanze di essi, collazionati colla celebre versione dei set- tanta. E difatti, supposto, come da molti antichi scrittori ci vien narrato, che quella versione stata sia fatta a’ tempi di Tolomeo Filadelfo ed a sua inchiesta da ben settanta Dottori israeliti, scelti dallo stesso pontefice massimo, facile è l’ arguire che dessa volgarizzazìone esser dovesse, quanto più si potesse sperare, esatta e fedele, ed al suo originale corrispondente.

Il vedersi poi questa medesima versione enormemente dis- sonante dal Testo ebraico fece si, che molti si determinassero a credere questo depravato in molte guise e corrotto. E tanto più volentieri si insistette da vari Cristiani su questo argo- mento, quanto che molti e molti testi trcvansi nei libri dei nuovo testamento citati conformemente alla traduzione septua- gentavirale, e ben diversamente di quello che essi sucnino nel testo ebraico. È questa la grandkurnia di cui usavano gli antichi Cristiani accusatori dell’ infedeltà e della malizia degli Ebrei, che si voleva adulterati avessero i libri loro, ed è di questa che principalmente si valse Luigi Cappello nella famosa sua critica sacra contro l’ integrità del sacro Testo, seguito in ciò da molti e molti critici.

É noto che i Talmudisti al primo di nìm fanno menzione di I3 alterazioni da quei traduttori praticate nella loro ver- sione; ma di quelle i3, h sole se ne osservano nella greca versione, ma in compenso delle altre 9 molte migliaia di più enormi se ne possono contare.

A rendere ragione di tali dissonanze, senza pregiudizio