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na decisione in materia dalla divina parola a sufficienza decisa.

Se dunque nulla era l'autorità dello stesso supremo Sinedrio contro al testo formale del sacro Codice, è falso ed assurdo, che il medesimo Sinedrio avuta avesse l'autorità di portare la menoma alterazione nelle espressioni del Testo stesso. Ma di ciò anche troppo.

Più meriterà di trattenerci l'opinione di vari moderni non nazionali teologi, i quali abusando dell'epiteto di סופר di cui trovano insignito Esdra, a lui attribuiscono una ristaurazione, una emendazione, una riforma pel sacro Testo, opinione non meno dell'antecedente insussistente e vana, siccome quella, che ad un uomo solo accordor vorrebbe quell'autorità, che il supremo senato della nazione non ebbe giammai. In quanto all'epiteto di סופר, sembra esso essere originariamente il participio attivo del verbo סָפַר numerare, significando propriamente computista, contabile, ragioniere. Così abbiamo nel libro dei Re: ויהי כראותם כי רב הכסף בארון ויעל סופר המלך והכהן הגדול ויצורו וימנו את הכסף הנמצא בית ה׳: così הסופר שר הצבא המצביא את עם הארץ era quegli che il registro teneva delle truppe. Il nome סֵפֶר scrittura, libro, sembra pure da questa stessa significazione di contabilità e registro aver tratta la sua origine, uno dei più naturali bisogni della scrittura essendo quello della registrazione dei conti. Ancora ai tempi nostri dicesi tener la scrittura, tener i libri, nel senso di tenere i conti e i registri pecuniari. Da questo senso primitivo passato essendo il nome סֵפֶר a denotare qualunque sorta di scrittura, e qualunque opera letteraria e scientifica, passò pure l'aggettivo סופר ad esprimere un letterato, un uomo che si occupa dei libri. Cosi nei Paralipomeni (I 27 32) ויהונתן דוד דָוִד יועץ איש מבין וסופר הוא Gionata era consigliere, perchè uomo era intelligente, e nelle lettere istrutto.