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iii

soli ultimi 6 costituiscono la legge; ma la legge, la quale da queste espressioni incomincia: כן בנות צלפחד דברות si riferisce in un modo così patente alla Storia, che ad ogni senso comune bisognerebbe rinunziare, per credere che Mosè abbia potuto la parte legale senza la parte storica nel Sacro libro registrare. Così le leggi criminali relative alla pena dell'omicida, e dell'uccisore degli altrui animali, sono scritte nel Levitico al cap. 24, in mezzo alla storia del bestemmiatore: la legge incomincia הוצא את המקלל evidentemente rapportandosi alla storia che la precede. È inutile che ulteriormente io mi diffonda in diniostrarvi, come nel Sacro Codice le leggi e le narrazioni non formino che uno indivisibile tutto, il quale tutt’altro aspetto dovrebbe necessariamente a noi presentare, qualora in esso da principio stata fosse la parte legale separatamente scritta dalla narrativa. Tre sole osservazioni aggiungerò, ed è la prima, che una chiara prova ci somministra il libro di Giosuè, che il così nominato libro della legge di Dio ספר תורת אלהים sino da quei tempi a quelli di Mosè tanto prossimi, non si ristringeva già alla sola esposizione delle Divine leggi, ma molto ancora di Storico in sè abbracciava. Difatti, quando Giosuè, vicino a trapassare a miglior vita, in seguito alla paterna ammonizione che al suo popolo fece, ne ottenne quella solenne dichiarazione di volersi rimanere inviolabilmente al culto del vero Dio esclusivamente attaccati, vediamo che quel degno allievo e successore di Mosè scrisse siffatto avvenimento nel libro della legge di Dio: ויכתב יהושע את הדברים האלה בספר תורת אלהים; nè certamente ad aggiungere tal narrazione in calce al Libro di Mosè avrebbe egli mai potuto pensare, se quel libro, ristretto ai soli divini comandamenti, non avesse già in sè contenuto, come effettivamente contiene e sempre contenne, molte e molte narrazioni, relative ai più importanti soggetti della Storia nazionale.