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360 COME VI PIACE

che non appartiene che alla natura. La fortuna è sovrana de doni di questo mondo, ma nulla può sulle attrattive natarali.

Cel. No? Ma quando la natura ha dato vita a una bella creatura, non può la fortuna farla cader nelle fiamme? E tu vedi che se la natura ci ha dato spirito per schernir la fortuna, ella pure ci manda quell’imbelle (indicando Pietra-del-paragone che entra) per interrompere il nostro amichevole colloquio. — Ebbene, uomo d’ingegno, dove andate così all’avventura?

Piet. Padrona, bisogna che veniate da vostro padre.

Cel. Siete voi il messo?

Piet. Mi fu imposto di venirvi a cercare: è vero, sul mio onore.

Cel. Da chi hai imparato questo bel giuramento?

Piet. Da un cavaliere che il vecchio vostro padre ama assai.

Cel. Chi è? — Ma taci, vien Le Beau.

Ros. Pieno di notizie.

Cel. Ch’ei spanderà su di noi, coll’impeto di un torrente. (entra le Beau) Buon giorno, monsieur Le Beau; quali novelle?

Le Beau. Bella principessa, voi avete perduto un gran piacere.

Cel. Quale mai!

Le Beau. Lo spettacolo di una lotta delle meglio combattute e delle più belle.

Ros. Ponetecene a parte: udiamo.

Le Beau. Ve ne dirò il principio, e se vi ricrea, potrete vederne il fine, perchè il più bello resta ancora da farsi e sarà compito appunto in questo luogo.

Cel. Comincia con qualche morto?

Le Beau. Arriva un vecchio coi suoi tre figli.....

Cel. Così principiano molte fole.

Le Beau. Tre giovani di buon aspetto, di bella persona, di presenza imperiosa. Il maggiore dei tre ha lottato contro Carlo, e Carlo l’ha rovesciato spezzandogli tre costole, talchè non v’è speranza ch’ei sopravviva. Egli ha trattato il secondo e il terzo ugualmente, e stan tutti adagiati qui presso dove il povero vecchio padre manda sì tristi guai sui loro corpi, che tutti gli spettatori dividono il suo dolore e piangono con lui.

Ros. Oimè!

Piet. Ma, signore, quale è dunque il piacere che queste dame han perduto?

Le Beau. Quello di cui parlo.

Piet. Ecco come gli uomini divengono più savii ogni dì! È la prima volta in mia vita che ho inteso dire, che il veder rompere costole sia un piacere da dame.