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Am. Perdonatemi, signore, se vi ho offeso, ma perdonatemi da gentiluomo d’onore. Quell’augusta assemblea sa, e voi non potete ignorarlo, da qual funesto smarrimento il mio spirito è oppresso. Se ciò che ho fatto ha potuto offendere il vostro cuore, o il vostro onore, e svegliare il vostro cruccio, dichiaro qui che fu effetto della mia follia. Fu forse Amleto che offese Laerte? No, Amleto non fu. Se lo sfortunato Amleto in sè non era, e insultò Laerte allorchè non conosceva se medesimo, Amleto non è autore di tal’azione, ed ei la disconfessa. L’autor dunque chi n’è? La sua sventura. Onde Amleto è del partito, che ha cagione di lagnarsi. — Infelice Amleto! La tua follia è la tua nemica. — Permettete, signore, che dinanzi a questi venerabili testimoni io mi scolpi d’ogni rea intenzione, e la vostr’anima generosa si degni di assolvermi come se, scoccando a caso una freccia, avessi avuto la sventura di ferire un mio fratello.

Laer. Il mio cuore vi perdona; e la natura, che in questa occasione era la prima a chieder vendetta, è soddisfatta; ma l’onore mi ritiene e m’impedisce una perfetta riconciliazione, finchè gli antichi e venerabili arbitri dell’onore non diano il loro voto, e non nominino un giudice di pace, che dichiari che il mio nome è senza macchia. In fino che ciò non avvenga, la mia amicizia risponde a quella che m’offerite, e ch’io rispetterò.

Am. Il mio cuore riceve con affetto questa assicurazione, e combatterò con voi colla lealtà di un fratello. Cominciamo; datene i fioretti.

Laer. Uno a me.

Am. Laerte, non servirò che a farvi risplendere; la vostra perizia alle prese colla mia ignoranza brillerà come una stella sul fosco velo della notte.

Laer. Voi vi fate beffa di me, principe.

Am. No, lo giuro su questa mano.

Re. Date loro i fioretti, giovine Osrico. Nobile Amleto, principe del mio sangue, voi sapete qual’è la scommessa.

Am. Lo so, signore; Vostra Maestà ha sostenuto il debole.

Re. Nutro più lieta speranza. Conosco la forza dell’uno e dell’altro; ma essendosi Laerte addestrato, abbiamo poste alcune condizioni alla scommessa, onde renderla eguale.

Laer. Questo fioretto è troppo pesante, vediamone un altro.

Am. Il mio mi piace; son tutti della medesima lunghezza?

Osr. Sì, mio buon principe.

Re. Coprite questa tavola di tazze di vino. Se Amleto vibra primo il colpo o lo respinge, il fuoco dell’artiglieria proclami la