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318 | otello |
sulla facile via che lo guida a’ suoi fini? Divinità d’inferno!... Quando i demoni vogliono compiere le loro imprese più tenebrose, essi le presentano da principio con forme celesti, come ora io faccio. Imperocchè mentre quel credulo stolto prega Desdemona di risarcirgli l’onore, e ch’ella con calore intercede per lui appo il Moro, io insinuo nell’orecchio dello sposo l’avvelenato sospetto, ch’ella protegga Cassio per le sue turpi voluttà; e più sforzi farà la donna onde ottenere il suo intento, più verrà in odio ad Otello. Così voglio che la sua virtù le sia stromento di mina; e la bontà, di cui va fornita, tenderà la rete in cui tutti gli allaccierò. Che chiedete, Rodrigo? (entra Rodrigo)
Rodr. Seguo qui la caccia, non come il cane che fiuta con intelligenza, ma come quello che va dietro agli altri latrando. Il mio danaro è omai speso: fui questa notte infamemente oltraggiato: e credo che il solo frutto che trarrò dalle mie pene sarà un po’ d’esperienza: così, senza danaro, e con un po’ più di esperienza mi converrà tornare a Venezia.
Jago. Come son miseri coloro che non sanno pazientare! E qual ferita fu mai sanata, se non a gradi a gradi? Per operare, lo sapete, non abbiamo che il nostro ingegno, non i soccorsi dell’arte magica; e lo spirito umano si sobbarca nel suo corso alla progressione del tempo. Tutto non va forse a meraviglia? Cassio vi percosse; e voi per un insulto sì lieve, avete cagionato la ruina sua. Quantunque il sole faccia crescere qualche spina sul vostro sentiere, le piante che prime fioriscono devono prime fruttificare; sappiate esser contento. — Sull’onor mio, è già dì. Il piacere e l’azione abbreviano la durata delle ore. Ritiratevi; e andate all’albergo che vi fu assegnato: uscite, dico: saprete in seguito qualcosa di più. No? ancora una volta: partite! (Rodrigo esce) Due cose restan ora a farsi. Prima, mia moglie parli in favor di Cassio alla sua signora; ed a questo la indurrò. Io poi condurrò il Moro altrove; e nel momento in cui potrà trovar Cassio che implora la donna sua, gli sarò duce perchè ei piombi improvviso su di loro. Sì; quest’è il disegno, questa la via... Oh! dolce impresa, abbi propizia la sorte! (esce)