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146 giulio cesare


Cass. Antonio, il luogo a cui s’addirizzano i tuoi colpi è ancora sconosciuto; ma i tuoi detti sono pregni di tutto il mele delle api d’Ibla.

Ant. Ma non del loro pungolo.

Br. Sì, del loro pungolo ancora e del loro vano ronzìo, avvegnachè tu hai la savia prudenza di minacciare prima di vibrare il dardo.

Ant. Traditori! non così voi forse adopraste quando i vostri vili pugnali si fransero entro il petto di Cesare? Allora mostraste pure ridenti come bertuccie la bocca; allora lambiste pure come mastini l’orme del vostro signore; allora prostrati come schiavi baciaste pure i piedi di Cesare; mentre l’empio Casca gl’immergeva a tradimento un pugnale nel collo. Ite, vili, nefandi adulatori!

Cass. Adulatori? Rendi grazie a te stesso, Bruto; che costui non ne avrebbe sì oltraggiati, se Cassio oggi avesse regolate le cose.

Ott. Diam fine alle parole, e veniamo allo intento nostro. Se questo dissenso ne cuopre la fronte di sudore, la lotta che il finirà cangerà questo sudore in sangue. Mirate: io traggo la spada; e la traggo contro i cospiratori. Sapete quando questa spada rientrerà nella vagina? Sol quando le ventitrè piaghe di Cesare saranno pienamente vendicate, o l’omicidio d’un altro Cesare avrà arrossati di nuovo i pugnali dei traditori.

Br. Cesare, a meno che con te non li guidi, temer non dèi di morire per mano di traditori.

Ott. Lo spero almeno; nè mi sento nato per morire sotto il pugnale di Bruto.

Br. Fossi tu il più nobile di tua razza, o giovine, perir non potresti di più onorevole mano.

Cass. Non merita un tale onore il perverso discepolo, l’abbietto seguace di un ipocrita dissoluto.

Ant. Rammento il vecchio Cassio!

Ott. Vieni, Antonio, lungi di qui; e prima di partire sfida meco a mortal tenzone questi traditori, (a Bruto e a Cassio) Se ardite combattere, oggi lo vedremo; se l’ardir vi manca, sgombrate, vili, di qua.

(Ottavio ed Antonio si allontanano)     


Cass. Ora soffiate, venti; ora gonfiati, mare; e voli fra la tempesta la nave de’ nostri fati.

Br. Lucilio, odi: vien meco per un istante.

Luc. Signore.....

(Bruto e Lucilio conversano a parte)     


Cass. Messala.....

Mess. Che dici capitano?

Cass. Messala, a questo dì risponde il mio anniversario; sì,