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piero i primi iti qualità di sudditi, dal diritto
naturale del quale debbono godere in qualità
di uomini.
Si è d’accordo, che ciascuno aliena per via del patto sociale quella parte soltanto del suo potere, de’ suoi beni e della sua libertà, il cui uso importa alla comunità; ma bisogna pur concedere che il solo sovrano è giudice di questa importanza.
Tutti i servigi che un cittadino può rendere allo stato, glieli deve tosto che il sovrano glieli domanda; ma il sovrano dal suo canto non può gravare i sudditi di nessuna catena inutile alla comunità, e non può nemmeno volerlo, perchè sotto la legge di ragione non si fa niente senza causa come sotto la legge di natura.
Gli impegni che ci legano al corpo sociale non sono obbligatori se non perchè sono mutui, e tale è la loro natura che satisfacendo ad essi non puossi lavorare per altri senza lavorar pure per sè. Perchè mai la
qui di contraddizione, io ten prego. Io non l’ho potuta evitare nelle parole per la povertà della lingua, ma attendi.