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Primieramente, quando il principe non amministra più lo stato secondo le leggi, ed usurpa il potere sovrano. Allora si fa un cambiamento notevole, ed è che non il governo si ristringe, ma lo stato: io vuo’ dire che il grande stato si discioglie, e se ne forma un altro in quello, composto solamente dei membri del governo, padrone e tiranno del popolo. Di modo che in quella che il governo usurpa la sovranità, il patto sociale si frange, e tutti i semplici cittadini rientrati di diritto nella loro libertà naturale, sono costretti ma non obbligati ad ubbidire.
ed a Genova, ma nel corpo del senato composto di
patrizi o di plebei, ed eziandio nel corpo dei tribuni
quando cominciarono ad usurpare un potere
attivo: imperciocchè le parole non fanno niente alle
cose; e quando il popolo ha dei capi che governano
per lui, qualungue nome portino quei capi, è sempre
una aristocrazia.
Dall’abuso della aristocrazia nacquero guerre civili
ed il triumvirato, Silla, Giulio Cesare, Augusto, diventarono
in fatto veri monarchi; e finalmente sotto
il dispotismo di Tiberio, lo stato si disciolse. La storia
romana non ismentisce dunque il mio principio,
ma lo conferma.