Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 102 — |
non bisogna far altro, secondo me, che
estrarne la radice quadrata del numero del
popolo, io risponderei che qui prendo quel
numero solo per un esempio; che i rapporti di
cui parlo non si misurano solamente dal numero
degli uomini, ma in generale dalla
quantità d’azione, che si combina per via
di una infinità di cause; che del resto se,
per esprimermi più breve, adopero per poco
alcuni termini di geometria, io non ignoro
tuttavia non potersi ottenere la precisione
geometrica nelle quantità morali.
Il governo è in piccolo ciò che è in grande il corpo politico che lo contiene. È una persona morale dotata di certe facoltà, attiva come il sovrano, passiva come lo stato, la quale può scomporsi in altri simili rapporti; dal che nasce per conseguenza una nuova proporzione, un’altra ancora in questa secondo l’ordine dei tribunali, fintantochè si giugne ad un mezzo termine indivisibile, cioè ad un solo capo 0 magistrato supremo, che può rappresentarsi in mezzo a quella progressione come l’unità fra la serie delle frazioni e quella dei numeri.