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comprensibili, sullo sfruttamento capitalista, sui rapporti fra le classi, che già conobbe grazie alla propaganda socialista; meglio ancora, gli oratori più amati nelle riunioni sindacali sono anche i più noti socialisti.

III.

Tutto concorre dunque a dare all’operaio cosciente il sentimento che organizzandosi sindacalmente, egli appartiene così anche al Partito operaio, e fa parte dell’organizzazione socialista. Ed in ciò risiede la vera forza di reclutamento dei Sindacati. Non già l’apparenza della neutralità, ma la realtà socialista della loro essenza ha dato ai Sindacati il modo di giungere alla loro forza attuale. Il fatto è semplicemente confermato da questa stessa esistenza di Sindacati borghesi, confessionali, ecc., con la quale si pretende provare appunto la necessità della «neutralità» politica. Quando l’operaio, evangelico o liberale, non sceglie alcuno di essi, ma invece il «sindacato libero» oppure da quelli passa in questo, egli lo fa perchè concepisce i Sindacati «liberi» come organizzazioni dichiarate della moderna lotta di classe, ossia come Sindacati socialisti.

Insomma, l’apparenza di «neutralità», che è un fatto per più di un dirigente sindacalista, non esiste per la massa dei lavoratori sindacalmente organizzati. Ed è la grande fortuna del movimento sindacale. Se quest’apparenza di neutralità, questa distinzione e questa separazione fra i Sindacati e la democrazia socialista divenisse una verità e si realizzasse sopratutto agli occhi della massa proletaria, i Sindacati perderebbero di colpo tutto il loro vantaggio in confronto delle associazioni borghesi concorrenti e perderebbero così tutta la loro forza di reclutamento, il fuoco che li vivifica.

Fatti noti a tutti confermano quest’asserzione. L’apparenza di neutralità potrebbe rendere dei grandi servigi come mezzo di attrazione in un paese, ove il Partito socialista non avesse alcun credito presso le masse, ove la sua impopolarità fosse più nociva che utile per l’organizzazione agli occhi della massa, ove insomma i Sindacati dovessero incominciare a raccogliere essi stessi i loro aderenti in una massa non educata ed ispirata da sentimenti borghesi.

Il tipo di un simile paese è stato durante l’ultimo secolo — ed è ancora in una certa misura — l’Inghilterra. Ma in Germania, la situazione del Partito è tutta differente. In un paese, ove la democrazia socialista è il più forte dei partiti politici, ove la sua diffusione risulta dalla cifra dei suoi aderenti nelle elezioni, è ridicolo il parlare di