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monetina aurea col nome di sesto pompeo 383

quello dell’aureo e certo referibile a Sesto Pompeo a cagione dell’iscrizione, parrebbe anzi lecita una spiegazione dell’aureo fig. 6 diversa da quella data fin qui e numismaticamente più naturale. Si potrebbe cioè credere che la testa del diritto dell’aureo dia l’effigie barbata del Grande Pompeo e che le due piccole teste parallele e contrapposte del rovescio dieno l’effigie dei due suoi figli Gneo e Sesto. Contro tale interpretazione stanno però la rassomiglianza spiccata che una delle testine del rovescio dell’aureo, quella a sin., nell’esemplare fiorentino nitidissima, (v. nostra fig. 5), presenta con i tipi di comune accordo attribuiti al grande Pompeo1, ed il lituo che accompagna quella medesima testa, il quale è simbolo della dignità pontificale di Pompeo Magno (Cfr. le monete, Bab., II, p. 353, nn. 25, 26).

Nei riguardi tipologici, appena è bisogno di rilevare che la nave a vele spiegate del rovescio del nostro nummo allude alla qualità di Sesto Pompeo, nel 43 av. Cr. nominato dal Senato Romano comandante in capo della flotta della repubblica, col titolo di Praefectus classis et arae maritiniae (v. l’aureo e le altre sue monete di questo tempo; cfr. Mommsen, Monnaie romaine, II, p. 538). La triquetra sopra la nave ci trasporta in Sicilia, dove egli aveva il suo quartier generale.

Nei riguardi epigrafici, oltre l’abbreviatura eccezionale del prenome Sextus, ridotta, come avvertimmo, per l’assoluta mancanza di spazio, alla semplice iniziale2, va notata l’interpunzione.

Il punto che da un lato della testa precede il

  1. Bernoulli, Rom. Ikon., I, p. 107 e segg., Münztafel, II, n. 36-42; Helbig, in Bull. Ist. Germ., 1886, p. 37-4I, tav. II.
  2. Per la stessa ragione anche sul denaro di S. Pompeo, Babelon, II, 353, n. 23 la formola ex. s . c . vedcsi abbreviata nelle semplici iniziali s . c.