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58 f. ed e. gnecchi

" tutte le monete d’argento fin qui attribuite a Galeazzo II Visconti, da taluno vorrebbero invece attribuirsi a Gian Galeazzo Visconti, e le ragioni addotte sono tutt’altro che deboli e inconcludenti... Noi siamo stati lungamente titubanti fra l’una e l’altra ipotesi; ma, considerando che le ragioni addotte a favore dell’attribuzione a Gian Galeazzo, per quanto buone, non sono affatto incontestabili, non abbiamo osato urtare troppo radicalmente contro l’opinione fin qui prevalsa, e abbiamo conservato quelle monete a Galeazzo II, salvo a ricrederci quando nuovi studii e nuove ricerche facessero mutare l’attuale nostro dubbio in certezza. „

Ora questi studii e queste ricerche furono fatte appunto da due egregi nostri Collaboratori, il Cav. Giuseppe Gavazzi e il Dott. Solone Ambrosoli, e le pubblicazioni da loro fatte in questa medesima Rivista, hanno, a nostro parere, sciolta definitivamente la quistione e indicato con valide ragioni quali siano le monete realmente battute da Galeazzo II, e quali vadano restituite a Gian Galeazzo.

Il Cav. Gavazzi, nel suo articolo Ricerca del fiorino d’oro di Gian Galeazzo Visconti (Riv. Ital, di Numismatica, Anno I, pag. 411-432), provava luminosamente che il fiorino d’oro N. 1 da noi pubblicato fra le monete di Galeazzo II, secondo l’attribuzione generalmente ammessa, appartiene invece indubitatamente a Gian Galeazzo.

Il Dott. Solone Ambrosoli poi, nel suo articolo Il ripostiglio di Como, pubblicato nella medesima Rivista (Anno IV, pag. 163-171), servendosi de’ dati offertigli dalle numerose monete milanesi di quell’epoca contenute nel ripostiglio, riusciva con ingegnose deduzioni a determinare quali, fra le monete d’argento da noi pubblicate, vanno assegnate a Galeazzo II, e quali a Gian Galeazzo. Quei due articoli, ai quali rimandiamo i nostri lettori, ci resero perfettamente convinti della giustezza di quelle attribuzioni, che adotteremo sicuramente per l’avvenire, qualora ci accingessimo ad una seconda edizione delle Monete di Milano, persuasi che resteranno sempre definitive.

Ecco intanto come risulterebbero suddivise, secondo le deduzioni dei Signori Gavazzi ed Ambrosoli, le monete da noi pubblicate sotto il nome di Galeazzo II.