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su alcune monete inedite di alfonso i, ecc. 353

che si fa in Lanzano nominata aragonese e che ci è molta lega, l’ordinazione al Gubernatore che la faccia fare conforme li alfonsini nella zecca di Napoli.

Nel medagliere del Museo Nazionale v’ha un reale, che si potrebbe attribuire a Lanciano. Per mala ventura, non essendo di buona conservazione, non posso essere proprio sicuro di questa attribuzione. Nel mezzo dell’epigrafe è un simbolo simile molto ad una lancia tra due stelle; ma, ripeto, questo esemplare è troppo logoro perchè se ne possa, con certezza, tenere conto.

Lo stemma di Lanciano consiste appunto di una lancia tra due stelle. Si trova così delineato, in raccolte di stemmi, sin dal XVII secolo, e tutto induce a credere che fosse foggiato di questi stessi elementi, nel XV secolo. Credo però, ora che ho avuto l’opportunità di richiamare l’attenzione su questa zecca, mercè gli inediti documenti da me prodotti, che non tarderà a venir fuori qualche esemplare più completo, col distintivo della zecca; poichè le emissioni della zecca di Lanciano hanno dovuto essere moltissime e, dato anche il caso che, su tutte le emissioni, non si sia apposto il segno particolare della zecca, nullameno parecchie avranno dovuto esserne contrassegnate. Tutte le zecche minori apponevano sulla moneta il simbolo della città; non solo per propria iniziativa, o per vanitosa dimostrazione dell’importante prerogativa; ma per garanzia altresì della lega e del peso della moneta emessa. Il piccolo distintivo della zecca sarà sinora facilmente sfuggito all’osservazione, perchè si è creduto sempre che questi reali fossero stati coniati solo nella zecca napoletana.