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196 d. muoni - monetazione carolingia italiana

perchè assolutamente rara in confronto alle altre franco-italiche, atteso il brevissimo tempo, rammentiamolo ancora, in cui fu dato al titolare di emetterle rimanendo, come signore, fra noi.

Non a torto ebbe il Biondelli a riflettere che l’insufficienza delle iscrizioni nelle monete, massime in quelle coniate nei tempi a cui siamo risaliti, mette i critici in grave imbarazzo, e che molteplici sono i criterii a cui si ricorre per distinguere le une dalle altre, specialmente di principi omonimi1.

Ci si perdoni pertanto la temerità, con cui abbiamo arrischiato un nostro apprezzamento qualunque, e vogliasi, se non altro, saperci grado dell'intenzione di salvare una moneta abbastanza interessante dal ripudio d’ogni zecca.

Per amore di esattezza, non mai soverchio in questa sorta di studii, riproduciamo stampato il denaro di Carlomanno, che giace tranquillamente nel piccolo nostro medagliere, stante alcune lievi differenze fra la leggenda religiosa espressavi e quelle risultanti nei denari consimili fomiti dall’Hoffmann e dal Morbio.

Milano, aprile 1889.





  1. Biondelli. Op. cit.