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Nel medesimo tempo in cui i comuni Italiani si davano cura di riunire fra le loro mura per mezzo dell’inurbamento molte fonti di reddito, le città tedesche cacciavano la nobiltà dalle loro porte: le leggi delle città di Friburgo, di Amburgo (1120) e di altre, proibivano di abitare nella città; le leggi di Friburgo stabiliscono che — nullus de hominibus vel ministerialibus ducis vel miles aliquis in civitate habitabit, — nel tempo stesso, in cui la potente Genova faceva giurare al marchese Aleramo (1135), al conte di Lavagna (1138) e ad altri grandi della provincia: — ero habitator Januae per me, vel per filium meum et tenebor adimplere sacramentum compagnae, — e in una piccola città, come Treviso, durante un anno (1200), erano più di 60, in parte potenti e ricchi, i signori che avevano acquistato il diritto di cittadinanza1.

Nessuna meraviglia dunque che, in grazia di questa diversa politica Friburgo, per così dire,.... rimanesse Friburgo, e Genova.... diventasse Genova. In ogni caso non può esservi più dubbio alcuno sul fatto che la più o meno forte agglomerazione dei grandi proprietari del suolo ha una funzione considerevole, come fattore determinante dello sviluppo delle città nel Medio Evo, cosicchè gran parte delle diversità che la storia mette in luce qua o là, si può far risalire al diverso stato delle condizioni di cui ci siamo fino a qui occupati.

L’altra osservazione che io volevo fare, su tale punto della formazione delle città per agglomeramento di rendite fondiarie, è questo:

Deve esservi stato un tempo nel Medio Evo (credo sia stato principalmente il secolo X e il XI) nel quale si verificò un agglomeramento improvviso di proprietari del suolo in singoli punti. Questi punti furono quelli fortificati, o da fortificarsi, o quei luoghi riconosciuti come punti di difesa, e quindi come fortezze; coloro che usufruivano di rendite del suolo e si radunavano in maggior numero, venendo così a formare le città, furono i soldati, la guarnigione dei vassalli, che subito si traeva a loro difesa nei luoghi che stavano per diventare città. Questi diventarono, per quanto crediamo, un importante fattore nel sorgere della città. Poichè essi crearono in una sol volta un maggior campo di esistenza per una numerosa popolazione. Così che anche potrebbe dirsi che

  1. Bonifaccio - Historia di Trevigio (1744), pag. 153.