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Per la morte di Giuseppe II. mentre correa voce che l’Austria fosse per mover guerra alla Porta.
Al Nobil Uomo Pietro Zaguri, che era da qualche tempo in Costantinopoli.


O scrutator del Giovane superbo,
     A cui prostrati versano gli eunuchi
     Ne le patere d’oro i bruni suchi,
     Nè ardiscono mirarlo, o scioglier verbo:

Dimmi (così de’ tuoi nocchieri al nerbo1
     Risponda Eolo propizio, e a noi ti adduchi)
     Su i brevi di Giuseppe anni caduchi
     Tremò l’aspro Garzone, o rise acerbo?

Forse tremò, pensando a quella falce,
     Che miete a un colpo sol le annose querci,
     E il fresco pioppo, e l’immaturo salce.

Che val dunque esser Re, se i fati dierci
     Che ne aspettasse la funerea calce,
     Il suon del bronzo, e il piagnisteo de i Cherci?

  1. Egli stava allora per mettersi in viaggio, onde ritornare a Venezia.