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4 i - i rimatori pistoiesi

Unde move adistato lo mio core
d’essere validore,
se posso, difendendo la drittura
d’amor, che solo in gioi’ have l’assetto
25e di gioi’ si pastura,
non avendo giá doglia sua rivera.
E, se vo’ par defetto,
non è d’amor, ma d’odio è pecca intera.
     Poi conoscenza ferma lo piacere,
30venendo disianza,
l’omo s’alegge ad esso per talento,
e non è, se poi dole, in nel volere,
ma, tardando, li avanza,
soffrendo disioso lo tormento.
35Donque n’ha torto ciascun amadore,
che si biasma d’amore,
ch’è solo volontate chiara e pura,
che nasce, immaginato lo diletto,
che porge la natura
40de la vita, montando in tal mainera,
come fa lo ’ntelletto
che di gioi’ chere sempre la sua spera.
     Amor nell’alma credo uno podere
che si prende d’amanza,
45poi lo saver ne fa dimostramento
ne le cose partite da valere,
over la simiglianza,
non dicernendo tutto il compimento.
E, se nell’acquistar vene dolore,
50non s’ama tal sentore.
Come calore incontra la freddura,
cosí la pena l’amoroso affetto.
Ma tanto monta e dura
del plagere avisar la luce clera,
55poi che v’aggia sospetto,
l’omo affannando segue sua lumera.