Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
21 |
Hanno voglia di marito... (son troppo brutte!) non ci dice un cane; spendono qui cinquanta centesimi di lesso e fanno il brodo per tre giorni, la grazia di quella bontà!
— Ma chi sono quelle tre Arpie?
Non saprei, le chiamano le porche e dicono che filano la vita unama. Chi regge la rocca, Cloto, quella che fila, Lachesi, e la terza che taglia lo stame, Atropo.
— Roberto, io non vi prego, ma se mi fate aspettare ancora,vi mando a quel paese! Non sapete che’ la mia padrona è un emolo, non si contenta mai!
Eccovi servita, e come benino! Come sotto il bel cielo d’Italia, questi sono due franchi di carne? La padrona dirà che facciamo a mezzo. Quando sbilurcerà il bel taglio, resterà sorpresa della buona spesa e dirà: «che galantuomo è quel macellaro». Figuriamoci! presi tutti insieme, accidenti al meglio!
— Macellaro tocca a me?
Eh! quanta frétta.
— Voi discorrete bene, perchè nessuno vi riguarda le vostre faccende, a me, quella beerina, sorella del padrone, ha un diavol per capello e le dispiace di andare all’altro mondo, col nulla osta matrimonio e canta sempre quell’arietta del Barbiere di Siviglia....
Una smania un pizzicore
poverina anch'io lo sento.
— Rosina, o tu non dici nulla?
Attendo il comando del Signor Roberto: sto a vedere un altro poco, e se mi sfrulla, vado a fare la spesa alla macelleria Papini, tanto più mi garbucchia quel giovane (non per me) ma per mia figlia, che c’è tanto innamorata.