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dinamento dei pubblici Istituti. Questo specchio, al quale piacque unire le vedute della grandiosa facciata del Collegio e della sua Villa deliziosa, e la pianta normale dei Funzionari nelle scuole e nel convitto, è il sommario fedele e ufficiale del Regolamento, anzi il Regolamento stesso, col vantaggio di alcune spiegazioni, che giovar possono a meglio chiarire il Pubblico sull’ordinamento scolastico, disciplinare ed economico dell’Istituto.

Non è poi cosa inutile, nè forse è superbia ricordare nell’atto di riprodurre il Regolamento, che il numero fisso degli alunni convittori, da molti anni, fu sempre qui completo; che quì sempre convennero e convengono giovinetti di tutte le regioni italiane e di esteri paesi; che i teneri corpi sotto bel cielo, in aere mite, in ambiente sfogato e confortato di tutte le agiatezze, qui crescono sani e vigorosi; che gli animi giovanili più facilmente si risvegliano e ingentiliscono fra paesaggi pittoreschi e ridenti, vicino ai monumenti e in mezzo alle tradizioni vive dei più egregi artisti e letterati della nazione, al suono continuo di una favella che sgorga spontanea e purissima dalle labbra di tutto il popolo; che quì i buoni studi, que’classici specialmente, furono sempre tenuti in grande onore; e ricordare altresì che la soprabbondanza delle richieste di posti a convitto resero non dubbia testimonianza, della fiducia di cui gode quest’Istituto, che invecchiando si consolida, ed ora per aumentati sussidi si è viepiù consolidato; che nelle memorie e nelle consuetudini del passato attinge forza per provvedere ai bisogni del presente, e rimase e vuole rimanere fedele al suo nome, ossia al suo emblema, che è il bianco augello, la cicogna, che dai poeti ebbe il titolo di pia, di annunziatrice del vero, di nimica dei neri colubri, cioè dell’ignoranza e della malizia, appropriandosi il verso di Virgilio:

Candida venit avis longis invisa colubris.