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CARLO ALBERTO DI SAVOJA

PRINCIPE DI CARIGNANO

REGGENTE


Lurgenza delle circostanze in cui Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele Ci ha nominati Reggente del Regno, malgrado che a Noi per anche non si appartenesse il diritto di succedervi, nel mentre cioè che il Popolo altamente enunciò il voto di una Costituzione nella conformità di quella che è in vigore nelle Spagne, Ci pone nel grado di soddisfare, per quanto può da Noi dipendere, a ciò che la salute suprema del Regno evidentemente in oggi richiede, e di aderire ai desiderii comuni espressi con un indicibile ardore. In questo difficilissimo momento non Ci è stato possibile il meramente consultare ciò che nelle ordinarie facoltà di un Reggente può contenersi. Il nostro rispetto, e la nostra sommessione a Sua Maestà Carlo Felice, al quale è devoluto il Trono, Ci avrebbero consigliati dall’astenerci ad apportar qualunque cambiamento alle leggi fondamentali del Regno, o Ci avrebbero indotto a temporeggiare, onde conoscere le intenzioni del nuovo Sovrano. Ma come l’impero delle circostanze è manifesto, e come altamente Ci preme di rendere al nuovo Re, salvo, incolume e felice il suo Popolo, e non già straziato dalle fazioni, e dalla guerra civile; perciò maturatamente ponderata ogni cosa, ed avuto il parere del nostro Consiglio, abbiamo deliberato, nella fiducia che Sua Maestà il Re, mosso dalle stesse considerazioni, sarà per rivestire questa deliberazione della sua Sovrana approvazione:

La Costituzione di Spagna sarà promulgata, ed osservata come legge dello Stato, sotto quelle modificazioni, che dalla Rappresentanza Nazionale, in un con Sua Maestà il Re, verranno deliberate.

Dato in Torino il dì tredici di marzo, l’anno del Signore mille ottocento ventuno.

CARLO ALBERTO
Il primo Uffiziale della R. Segreteria di Stato
per gli affari interni
MANGIARDI.
TORINO, DALLA STAMPERIA REALE.