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to ingratamente Angelo De Gubernatis e Aleardo Aleardi; perchè mandò al prof. Carducci il Lucifero e al prof. Carducci parve di riconoscere, in certe terzine del Lucifero, il proprio ritratto; e niente altro.
Prima di tutto: perchè Mario Rapisardi doveva esser grato ad Angelo De Gubernatis e ad Aleardo Aleardi? Eppoi: Perchè, quando il Rapisardi scrisse al prof. Carducci ch’e’ non porgesse orecchio ai suggestori invidiosi, e gli spiegò francamente come in quelle terzine non accennasse ad alcuno, perchè il prof. Carducci non prestò fede? E che ha a vedere il Rapisardi se Pietro Fanfani andava leggendo nei circoli le terzine, e faceva rilevare agl’inaccorti il preciso riscontro satirico (bel riscontro, feddidio!) che c’era tra un verso del Rapisardi e il principio d’un sonetto del Carducci? Giorni sono, il Pailleron fece rappresentare a Parigi una sua commedia, Il mondo ove ci s’annoia. Qualcuno volle riconoscere il Caro nel prof. Bellac e altri in altro personaggio della commedia. Il Pailleron fece sapere, proprio come il Rapisardi, ch’e’ non faceva allusioni, e che quanto a’ suoi