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ai quali lavorò il Guerrini prima di farsi una riputazione e della vita bolognese di allora, e mirerebbe a provare che solo da Bologna partì il verbo dell’arte nuova e che solo a Bologna havvi una scuola poetica.

Guà! la scuola bolognese, o, meglio chiesa, fuori della quale non v’ha salvazione....

Infatti il signor Lodi non venera, non onora, non stima, non rispetta che Giosuè Carducci e Lorenzo Stecchetti, essi soli grandi!

E di conseguenza Mario Rapisardi non scrive che delle bruttissime e sciocchissime cose, le quali, a giudizio del signor Luigi Lodi, sarebbero le Ricordanze, e inaffia col brodo lungo de’ suoi versoni frugoniani la tomba di Tito Lucrezio Caro; e Felice Cavallotti delle enumerazioni, esercitazioni, versificazioni, ed eruzioni a proposito del caporal Barsanti, il quale, ci assicura il signor Luigi Lodi, non fu punto un eroe.

E, sempre conseguenza, si meraviglia e si ride di coloro che si compiacevano e si esaltavano nella critica del Settembrini e di coloro che coronavano del mistico alloro i versi del Costanzo, che spargevano lacrime di commozione ineffa-