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mente, dappoichè lascian vedere tutta la fretta onde furono pensati e scritti.

E allora perchè rimetterli fuori? Il signor Lodi dice perchè appaiono da quelli le altitudini, le qualità dell’autore e da quelli si rilevano le felici disposizioni di lui all’ironia sana, reale, che resiste al tempo; ma a me, se debbo dirlo chiaro e tondo, non appare, nè si rileva nulla di tutto ciò.

Soltanto di un autore morto ammetto che si possano raccogliere anche le briciole, ma di un autore vivente credo sia meglio lasciar le briciole sotto la tavola.

Nè maggiore importanza hanno le poesie dello Stecchetti che il signor Lodi ha rintracciato.

Quelle pure sono cose di attualità, mi esprimerò così, e, pubblicate una volta, non c’era nessun bisogno di ripubblicarle oggi poichè, artisticamente parlando, non hanno un valore.

Il signor Lodi ce ne imbadisce varie, tra le quali alcune in vernacolo romagnolo.

Tra le scritte in lingua spiccano una intitolata Mariola alle belle ragazze e un’altra Il 9 gennaio.