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do «scorrevano rivi di poesia tali che l’Italia non ne avea da più anni veduto scendere di più limpidi e freschi dal suo Parnaso.»

E più oltre:

«Il canto d’Igea nella seconda parte dell’Armando è ciò che di più sanamente classico ha prodotto la poesia del tempo nostro in Italia.»

Che ne pensa il sig. Lodi? gli pare che il Carducci abbia il cervello malato, scrivendo queste cose su Giovanni Prati?

Ma il Carducci è sano abbastanza e continua:

«Giovanni Prati, il solo veramente e riccamente poeta della seconda generazione e dei romantici in Italia....»

Non basta: il Carducci ha la debolezza perfino di assegnare a Giovanni Prati un posto eminente nella nostra storia letteraria, giudicando l’Armando «nobile richiamo alla dignità della arte e al rispetto degli artisti, proprio nel punto che l’Italia cominciava a dare troppi segni d’una irrefrenabile inclinazione al materialismo dei subiti guadagni e dei godimenti inferiori.»