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Ed anzitutto, mi saprebbe dire, signor Lodi, cosa intende Ella per poesia, e per lirica in ispecial modo?

È imbarazzato, poverino! non sa rispondere.

Meno male che non dee dare esame di licenza ginnasiale, altrimenti sarebbe bocciato addirittura.

Dunque non lo sa? Mi dispiace, non sarò io certo quello che glielo insegnerò, giacché non posseggo, come Lei, la rara modestia di pormi a fare il precettore a gente che ne sa più di me; come Lei, però, posso con sicurezza affermare che prosa e poesia siano due cose ben diverse, e che quindi il linguaggio dell’una non possa essere quello dell’altra. E badi, questa non è opinione mia, ma di tutti coloro che hanno un po’ di sale in zucca non solo, ma è opinione avvalorata dal fatto, che tutti i grandi poeti, quando hanno scritto in versi, e in versi lirici, non hanno conservato neppure la più lieve andatura della loro prosa.

Non le reco degli esempii, poichè dovrei tirare in ballo tutti i nostri più insigni poeti da Dante a Carducci, e poi a che pro? per addi-