122 E tutto il popol se ne maraviglia:
Ognun verso Macon le mani alzava;
La madre e ’l padre e l’altra sua famiglia
D’orror ciascuno e capriccio tremava.
Seguì più oltre la leggiadra figlia,
E ’nverso il suo Morgante si voltava:
Ed ogni cosa narrava costei
Ciò che Morgante avea fatto per lei.
123 Come al principio e’ l’avea liberata
Da quel gigante crudel malandrino,
E come sempre l’aveva onorata
E vezzeggiata per tutto il cammino;
E sempre per la man l’avea menata,
Sì come padre o fratello o cugino:
E che tanto onestà servata avea,
Che ’l nome suo non ch’altro non sapea.
124 E tante cose dicea di Morgante,
Che ’l popol tutto correva a furore
Abbracciar questo, e baciargli le piante;
E Filomen gli pose tanto amore,
Che in ogni modo volea che ’l gigante
Con lui vivessi, e morissi signore.
Morgante Filomen ringrazia assai,
Dicendo: Sempre tuo servo m’arai.
125 E sempre sarò teco vivo e morto,
Con l’anima e col corpo, pur ch’io possi:
Io voglio a Babillona esser di corto,
E sol per questo di Francia mi mossi,
Ch’al conte Orlando farei troppo torto;
Ma sempre mi comanda, dov’io fossi:
E pur se Florinetta m’ama seco,
Io mi starò due giorni ancor con teco.
126 Diceva Florinetta: Almeno un anno
Con meco ti starai, Morgante mio.
E così tutti grande onor gli fanno,
Anzi adorato è da lor come Dio.
Margutte e Florinetta il gusto sanno,
E perch’ell'ha di piacergli disio,
Disse a Margutte: Attendi alla cucina,
Che sia provvisto ben sera e mattina.