77 E cominciò assettarsi a cucinare.
Morgante intanto del fuoco facea,
E la fanciulla l’aiuta acconciare,
Però che in aria la fame vedea:
Margutte uno schidone voleva fare:
Guardando presso, due pin si vedea
Ch’erano insieme in un ceppo binati;
Disse Morgante: Dio ce gli ha mandati.
78 E fece l’un con un colpo cadere,
Dicendo: Uno schidon farai di questo;
Questo altro ne faremo un candelliere,
E rimarrassi ritto qui in sul cesto.
Alzò la spada, e tagliolli il cimiere,
E fece giù la ciocca cader presto;
Poi fesse in quattro il gambo a poco a poco,
Ed appiccògli in su la vetta il fuoco.
79 Disse Margutte: Noi trionferemo:
Veggo la cosa stasera va a gala,13
Poi ch’a lume di torchio ceneremo:
Intorno a questo pin sarà la sala,
E sotto a questo lume mangeremo;
Ma perch’io non v’aggiungo colla scala,
Morgante, e tu v’aggiugni sanza zoccoli,
E’ converrà stasera che tu smoccoli.
80 Disse Morgante: Col nome di Dio
Attendi pur, Margutte, che sia cotto,
Ch’io vo’ che questo sia l’uficio mio.
Margutte acconcia l’arrosto di botto;
Poi disse: Volgi: e’ sarà pur buon ch’io
Cerchi dell’acqua, se ci è ignun ridotto:
Questo so io tu non trangugerai,
Ch’a tuo dispetto me ne serberai.
81 Morgante disse arditamente: Va,
Chè insin che tu ritorni aspetterò,
E ’l liofante intero ci sarà.
Ma non gli disse: In corpo il serberò.
Margutte in giù e ’n sù, di qua, di là
Dell’acqua va cercando il me’ che può;
Tanto che pur trovava un fossatello,
E d’acqua presto n’empieva il cappello.