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canto decimottavo. 3

9 quel ch’avea con Orlando combattuto,
     E che volea combatter con Rinaldo:
     Che venga presto in là ben provveduto.
     E Salincorno mai non si fu saldo,
     Che diecimila ordinava in suo aiuto:
     Ed eron, perché e’ son di luogo caldo,
     Uomini neri e di statura giusti,
     E portati per ispade mazzafrusti.

10 Rappresentossi con questi al Soldano.
     Or ritorniamo a Rinaldo, ch’avea
     Già vinto il Veglio: un giorno quel Pagano
     Ch'avea con lui mandato prima Antea,
     Vide venir gran gente per un piano;
     E con Rinaldo e col Veglio dicea:
     Che gente è questa, che di qua ne viene?
     Non si conosce a’ contrassegni bene.

11 Rinaldo, come e’ furono appressati,
     S’accosta, e domandava uno scudiere:
     Chi son costoro? Ove siete avviati?
     Costui rispose: È il mastro giustiziere,
     Ch’a due Cristian, che sono imprigionati
     In Babillona, va a fare il dovere:
     Son paladini, e l’un di lor marchese,
     Ch’una figliuola del Soldan già prese.

12 In questo che Rinaldo domandava,
     Giugneva il giustizier sopra Baiardo;
     Quando Rinaldo il caval suo guardava,
     E’ diventò come un lion gagliardo:
     E ’l giustizier per la briglia pigliava.
     Disse il Pagan: Se non ch’io ti riguardo,
     Che qualche bestia nell’aspetto parmi,
     T’insegnerei per la briglia pigliarmi.

13 Rinaldo trasse Frusberta per dargli,
     Poi dubitava a Baiardo non dare:
     In questo il Veglio che vide appiccargli,
     Subito corre Rinaldo aiutare;
     Cominciò con la mazza a tramezzargli.
     Il giustizier non si potè parare,
     Chè con un colpo la testa gli spezza;
     E cascò giù come una pera mezza.