97 Questa guerra durò circa otto anni,
Ma Carlo, al fin superati costoro,
Non sanza grande occisione e danni,
Ne riportò le ricchezze e ’l tesoro,
Ch’egli avevon con forza e con inganni
In molte parte predato già loro,
In Francia bella con vittoria e fama;
Sì che la gloria fiorì in ogni rama.
98 E poi che la gran guerra d’Ungheria
Sedata fu, ridotta sotto il giglio
Di Francia e la Boemia e Normandia,
Abbattuta da Carlo primo figlio;
Mandò papa Leone imbasceria,
Perch’egli era constretto, e in gran periglio
Cacciato di sua sede, in Francia a Carlo,
Che dovessi tornare a liberarlo.
99 Così la terza volta ritornato
Carlo in Italia, il pontefice santo
Restituì dond’egli era cacciato
Nella sua sede col papale ammanto;
Perchè il sommo pastor non sendo ingrato,
Recordato del suo precessor tanto
Quanto di sè benemerito e giusto,
Gli aggiunse al titol regio il nome agusto.
100 Dunque Carlo fu magno e imperatore
Di tutto l’universo, e re di Roma,
Ed aggiunse al suo segno per più onore
Il grande uccel che di Giove si noma:
E licenziato dal santo pastore,
Poi ch’egli aveva ogni arroganza doma,
Nel suo tornar, per più magnificenzia,
Rifece e rinnovò l’alma Fiorenza.11
101 E templi edificò per sua memoria,
E dètte a quella doni e privilegi;
E ritornò con gran trionfo e gloria
In Francia, il nostro re degli altri regi:
E non è questa l’ultima vittoria,
Onde più splenda la corona e’ fregi;
Tante altre cose ha fatto il signor nostro,
Che manca il suon, la voce, e carta e ’nchiostro.