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300 il morgante maggiore.

269 Ora io t’ho detto d’ogni cosa il vero:
     Lasciami andare alla faccenda mia,
     Ch’io non posso chiarirti il suo pensiero;
     Ma, sì o no, tutto in suo arbitrio fia:
     Ecco qui in punto un gentil messaggiero;
     Nota che il tempo fugge tuttavia.
     Intanto Squarciaferro si dimostra,
     Per non tediar tanto la istoria nostra.

270 Or oltre, Squarciaferro, e’ ti bisogna
     Adoperar qui tutte le tue arti,
     Disse il maestro, e dir qualche menzogna;
     Io posso in molti modi ristorarti;
     So che tu sai quel che ’l mio core agogna,
     Non bisogna le cose replicarti:
     Se non ch’una parola sol ti dico,
     Ch’io ti sarò ancor forse buon amico.

271 Già era al monte Rinaldo salito,
     E l’uno e l’altro cavallo affannato,
     E ’l messaggiero è a tempo apparito
     Allato all’acque; ed aresti giurato
     Che fusse un santo e devoto eremito,
     Con un baston, con un viso intagliato,
     La barba, i paternostri, col mantello
     Di frate Lupo, ma parea d’agnello.

272 E stava allato alla fonte a sedere,
     E facea bao bao, e pissi pissi,
     Che par che venga da un Miserere,
     O che dal vespro di poco partissi;
     E poi dicea: Ben vegnate, messere:
     Per carità vi ricordo, non gissi
     Più oltre un passo a cavarvi la sete,
     Perchè più acqua oggi non troverrete.

273 Questa è la migliore acqua che sia al mondo,
     E non fa male a bestie nè persone:
     Questi cavalli ognun par sitibondo,
     Pigliate alquanto di refezione.
     Ed accostossi frate Ciullo Biondo
     All’acqua, che parea la devozione,
     E guazza quella come un anitrino,
     E faceva a’ cavalli il zufolino.