199 La terza schiera guida Balugante,
E pare un nuovo Marte in su l’arcione;
Pensa che v’era più d’uno Amostante,
Però che in questa viene Marsilione,
E lo stendardo suo venía davante,
Dove era figurato il lor Macone
Nel campo rosso, con due ale d’oro:
E in questo modo si schierâr costoro.
200 Or mi convien lasciar Marsilio, il quale
Inverso Roncisvalle s’è diritto;
Perchè Astarotte anche avea seco l’ale,
E già Rinaldo ha trovato in Egitto,
Ch’ancor bisogno non avea d’occhiale,
E lesse ciò che Malagigi ha scritto;
Poi domandò quel messaggier chi sia,
Che così tosto ha spacciata la via.
201 E poi che l’ebbe da presso veduto
Perchè gli fece molto fiero sguardo,
Sorrise, e disse: Tu sia il ben venuto;
E poi chiamava Guicciardo ed Alardo,
E domandò se l’avean cognosciuto:
Ma Farferel, che non v’ebbe riguardo,
Apparì intanto in una forma oscura,
Tanto che a tutti faceva paura.
202 Ricciardetto era a contemplar rimaso
Una certa piramida che avea
Un cerchio d’oro, e nol fe’ Chemi a caso,
Chè tutto il corso del ciel vi vedea;
L’altra di Mucerin di Armeo Damaso
Non così bella o degna gli parea:
Forse la prima gli pareva brutta,
Da quei dodici satrapi costrutta.
203 Ma poi che tutto da Rinaldo intese,
Pargli mill’anni di vedere Orlando;
E così tosto il partito si prese,
Guicciardo, Alardo ne vadin trottando
A Montalban per qualche altro paese.
E poi Rinaldo venìa domandando:
Sarebbe, dimmi, Astarotte, possibile,
Che pel cammin tu ci porti invisibile?